Riporto qui sotto il discorso scritto dai rappresentanti delle classi 3° C-D-E-F in occasione dell'incontro del 20 marzo 2009 con gli studenti dell'Università della Terza Età di Lainate. I ragazzi, molto puntualmente, hanno spiegato ai loro colleghi le modalità, i risultati e le impressioni rispetto al progetto svolto durante l'anno scolastico.
Mi auguro di riuscire a reperire delle foto da poter pubblicare.
Intervento degli alunni
delle classi III E – III F
Buongiorno a tutti! Siamo ragazzi della scuola media “E. Fermi” di Lainate e vorremmo esporvi la nostra esperienza riguardo al laboratorio di scrittura creativa diretto dal Dott. Galli, che ha coinvolto quattro classi terze del nostro Istituto.
Abbiamo saputo che anche voi avete appena terminato un corso di questa disciplina che vi ha molto impegnato ed interessato, pertanto siamo lieti di incontrarvi per esporvi in breve il percorso che noi abbiamo compiuto.
Il progetto è iniziato qualche mese fa, coinvolgendo inizialmente due classi, III E e III F, da noi rappresentate, che avevano il compito di creare autonomamente due racconti attraverso la modalità del lavoro diviso in gruppi. Alle altre due classi coinvolte nel progetto, III C e III D, andava il compito di commentare e revisionare il lavoro in via di sviluppo.
Dopo una prima lezione introduttiva del Dott. Galli, le classi hanno concordato il genere di racconto da produrre. Quindi alle insegnanti veniva affidato il compito di costituire i gruppi di lavoro formati da 3 – 4 alunni ciascuno. Queste hanno fatto in modo che i gruppi risultassero il più possibile omogenei tra loro e costituiti al proprio interno da ragazzi dalle caratteristiche differenti. Eravamo già abituati a questa modalità di lavoro, ma ciò che costituiva la vera novità del progetto era il carattere del "racconto a staffetta" che dovevamo realizzare. Infatti, facendo in modo che nulla trasparisse all’interno della classe in merito al contenuto, il primo gruppo doveva consegnava al secondo l’inizio del racconto, opportunamente limato dal nostro tutor, e così di seguito fino all’ultimo gruppo che si trovava a concludere una storia mai letta fino a quel momento.
L’esperienza è stata sicuramente per noi ragazzi avvincente oltre che educativa.
Inoltre, le nostre professoresse hanno capito che quest’esperienza poteva essere utile, oltre che per favorire la socializzazione, anche per imparare ad utilizzare un metodo di scrittura. Pertanto hanno sostenuto il lavoro, facendo da intermediarie tra noi e lo scrittore.
Durante alcune lezioni, precedenti e contemporanee alla stesura del testo, il tutor ci ha spiegato quanto questo metodo di scrittura possa essere efficace. Ci ha spiegato che in questo nostro lavoro non c’è un “regista” che raccoglie le idee altrui, per riscriverle utilizzando un proprio stile personale, ma che tutti abbiamo un ruolo importante e, divisi in gruppi, portiamo avanti il lavoro dei compagni, cercando di svolgerlo al meglio. Questo ci ha reso attivi e partecipi, perché nei piccoli gruppi ognuno ha avuto la possibilità di esprimere e valorizzare il proprio mondo interiore e le proprie potenzialità.
Certo, con questo sistema di scrittura si può correre il rischio di scrivere un racconto totalmente sconnesso, con differenti stili e idee opposte. Per ovviare a questo, nella nostra esperienza la figura del tutor è stata fondamentale: egli ha svolto il difficile compito di un “regista invisibile” che ha corretto la forma dei nostri racconti senza modificare le idee originali. Ha unito così tutte le parti del racconto, formando un’opera completa.
Inoltre, durante gli incontri in classe, il signor Galli ci ha spiegato i “vantaggi” e il fine, per così dire ‘catartico’ della scrittura creativa, mezzo indispensabile in tutte le occasioni della vita. Alcune schede da lui distribuite, ci saranno sicuramente utili anche in futuro, e, utilizzando una sua espressione che a noi è piaciuta tanto, saranno “da riporre nella cassetta degli attrezzi” della vita.
Insomma, è stata un’esperienza piacevole, in quanto ognuno ha partecipato mettendo a disposizione del gruppo le proprie idee, le proprie capacità e la propria originalità, in vista di un progetto comune. Ma, allo stesso tempo, è stato anche piuttosto difficile continuare il lavoro dei gruppi precedenti, lasciare più possibilità per il finale, riprendere l’argomento trattato dagli altri e portarlo a conclusione.
Intervento degli alunni
delle classi III C – III D
Buongiorno a tutti.
Noi siamo alunne delle classi III C e III D e cercheremo di aggiungere a quanto esposto dai ragazzi delle altre due classi la nostra esperienza riguardo al progetto.
Anche noi come loro abbiamo lavorato divisi in sottogruppi. Ognuno di questi aveva il compito di leggere uno dei due brani scritti dalle altre due classi (III E e III F) e, seguendo la traccia data dal nostro tutor, doveva stendere delle critiche sia oggettive sia soggettive.
Le principali difficoltà che sono sorte sono state più o meno quelle che aveva previsto il Dott. Galli: criticando e cercando di migliorare la storia ci siamo accorti di creare una sorta di racconto parallelo a quello dato.
Quello che abbiamo più criticato è stata sicuramente la forma del testo, infatti tante volte ci siamo cimentati nel tentativo di modificare o spostare tra di loro le parti descrittive, narrative e i dialoghi.
C'è da dire che, secondo noi, i problemi di natura formale, che abbiamo di volta in volta evidenziato nelle varie parti dei racconti, erano dovuti non tanto all’incapacità da parte dei ragazzi che scrivevano, ma piuttosto al modo in cui il lavoro doveva esser condotto: passandosi una parte di testo da un gruppo all'altro, pensiamo che sia stato difficile adeguarsi allo stile precedente nel mandare avanti la storia.
Anche nelle nostre due classi il dottor Galli ha fatto degli interventi interessanti e ci ha fornito delle schede riguardanti la funzione della scrittura.
Da queste lezioni abbiamo tratto vantaggio per il nostro lavoro e abbiamo assimilato dei concetti utili sia per la scrittura che per la critica.
Cosa abbiamo imparato?
Abbiamo migliorato il nostro modo di scrivere immedesimandoci nei ragazzi che hanno scritto tutto ciò che abbiamo criticato. E poi siamo sicuri che in futuro questa esperienza possa rivelarsi utile anche per interpretare testi più complessi.
Abbiamo trovato questa avventura molto interessante, anche se alcuni di noi, "classi di controllo", avrebbero voluto partecipare più attivamente.
Siamo convinti che questo sia un esperimento da ripetere nei prossimi anni e suggeriamo di coinvolgere sempre più ragazzi in questo progetto, anche in ambito non prettamente scolastico.
CONCLUSIONE
Per averci offerto la possibilità di vivere questa bellissima esperienza, vorremmo ringraziare, quindi, in modo particolare il Dott. Augusto Galli che ha creduto in noi e ci ha fornito il suo aiuto importantissimo, la nostra Dirigente Scolastica, i docenti di lettere Mongelli di IIIC, Augimeri di III D, Trombetta di III E e Palumbo di III F, che ci hanno sostenuto, dedicando alcune ore di lezione a questo bel progetto e tutti i nostri compagni che si sono impegnati al meglio.
Speriamo, infine, che leggendo questo libro non rimaniate delusi.