mercoledì 23 aprile 2008

Amore e Psiche

Il 14 maggio i FuoriClasse avranno l'occasione di visitare una città stupenda, ricca di storia e di strabilianti monumenti. Si tratta di Mantova con il suo fiume, i suoi palazzi, le sue chiese e la sua buonissima sbrisolona.
Ma la meraviglia e il mito sono racchiusi dentro Palazzo Tè. Ecco lo scrigno contente il gioiello di Amore e Psiche:


Psiche è una meravigliosa fanciulla che, a causa della sua bellezza, scatena la terribile gelosia di Venere, la quale invia il figlio Amore affinché faccia nascere nella giovane la passione verso un uomo di vile condizione.
Il dio però si innamora della ragazza e la conduce, con l’aiuto di Zefiro, in uno splendido palazzo dove ogni notte, nel cuore delle tenebre, si reca a farle visita celando la sua figura. Amore chiede a Psiche di non cercare di smascherare la sua vera identità, pena l’abbandono.
Psiche è innamorata dello sconosciuto ma, istigata dalle sorelle invidiose e maligne, una notte si avvicina al dio facendo luce con una lampada. E’ pronta a tutto pur di vederlo, anche a scoprire che il suo amante in realtà è un mostro orripilante quindi, armata di coltello, gli si avvicina, ma dalla lucerna cola una goccia d’olio che cade sulla spalla di Amore, ustionandolo. Il dio si sveglia e, deluso per il tradimento della sua amata, fugge via abbandonandola.
Nella disperata ricerca del suo amore, Psiche giunge al palazzo di Venere che, spinta dall’ira, sottopone la fanciulla ad una serie di prove che ella riesce a superare grazie all’intervento divino.
Amore intanto, in preda alla nostalgia, si pone alla ricerca dell’amata e, trovatala, chiede a Giove il permesso di prenderla in moglie. Il re degli dei, mosso da compassione, ordina a Mercurio di andare a prendere Psiche e di condurla sull’Olimpo tra gli immortali.
Psiche diviene una dea e sposa finalmente Eros. Il racconto termina con un fastoso banchetto a cui partecipano tutti gli dei tra cui Bacco che fa da coppiere, Vulcano che si occupa di cucinare il ricco pranzo e le tre grazie che suonano per allietare gli invitati.

Il racconto dell’amore tra Eros e Psiche è tratto dal romanzo latino L'asino d'oro di Apuleio. Il nome Psiche in greco vuol dire anima.


10 commenti:

Anonimo ha detto...

bello sono andata a vedere il sito ed è molto interessante

Anonimo ha detto...

bellissima la scultura di "Amore e Psiche" io l'ho vista al Louvre ed è stata un'emozione incredibile

Anonimo ha detto...

Precisazione: la prima immagine rappresenta uno degli affreschi della Sala di Amore e Psiche del pittore Giulio Romano. La seconda immagine, che ha molto emozionato il nostro anonimo, è di Antonio Canova.

Daglas ha detto...

Molto bella la scultura di Antonio Canova (Amore e Psiche):
Ma io.......non ho visto il sito come P-U-F-F-E-T-T-A-.......

Anonimo ha detto...

Caro Daglas, innanzitutto complimenti per questa nuova vena di loquacità; poi, per poter vedere la stanza di Amore e Psiche, ti consiglio di andare col cursore del mouse sulle parole evidenziate e sottolineate, sono links.

daglas ha detto...

Grazie prof x avermi consigliato di andare a vedere il link di "amore e psiche"

Anonimo ha detto...

ma dove cavolo è sto video???

Anonimo ha detto...

a me piace la sbrisolona

Anonimo ha detto...

stupenda la statua

Anonimo ha detto...

ma daglas come fa ascriversi in azzurro