martedì 30 settembre 2008

I musical

Fin da piccola ho sempre amato andare a teatro ed è grazie ai miei genitori che è nata questa grande passione. Mi portarono a vedere il primo musical quando avevo sette anni... è stata un'emozione indescrivibile, già immaginavo che un giorno sarei stata anche io su quel palcoscenico! Un sogno...
Gli anni passavano e io non smisi mai di coltivare questa passione per me molto importante.
Questi sono i musicals e le opere popolari che per ora ho avuto il piacere di vedere. Le ho "giudicate" con un voto personale, anche per darvi un'idea di massima ed invitarvi a vederli per poi poterli commentare insieme.

Voto personale: *** ottimo, **buono, *sufficiente:


Notre Dame de Paris ***
Toc Toc a time for musical ***
Sindrome da musical ***
Pinocchio il grande musical ***
Grease (con la grande Lorella Cuccarini) **
Peter Pan il musical **
Divina Commedia-l'Opera ***
A Chorus Line ***
Sette spose per sette fratelli *
Sweet Charity **
Christmas show *
Winx Power show *


Ho in programma di anderne a vedere altri molto presto tra cui Robin Hood, con il grande Manuel Frattini.
Notre Dame de Paris è l'opera che più mi è rimasta nel cuore. E' stato veramente fantastico, un cast eccezionale con dei cantanti e un corpo di ballo strepitosi. Vederlo in teatro è una grande emozione, sentire la musica dal vivo, vedere i loro volti e le loro espressioni da vicino, riuscire a sentire la loro energia e la loro passione. Mi venivano i brividi, sentivo qualcosa dentro di me che mi faceva venir voglia di danzare e di salire su quel palco insieme agli artisti. E' per questo che spero ci sarà presto nuova occasione per tornare a vederlo.
Ecco il video di un pezzo dello spettacolo "Cuore in me", cantata dal disperato Febo (Graziano Galatone), indeciso tra la bella Esmeralda e la sua amante Fiordaliso.


Memi











Le fate, Carlo Collodi

Abbiamo scelto per voi questa fiaba innazitutto perché non è molto conosciuta e perché assomiglia a quella di Cenerentola che a noi piace tanto. Inoltre è semplice ed ha una morale da cui si possono trarre molti insegnamenti. Vi invitiamo a leggerla, a commenterla e a trovare la morale più adatta.

Puffetta, Pallina e ...


C'era una volta una vedova che aveva due figliuole. La maggiore somigliava tutta alla mamma, di lineamenti e di carattere, e chi vedeva lei, vedeva sua madre, tale e quale. Tutte e due erano tanto antipatiche e così gonfie di superbia, che nessuno le voleva avvicinare. Viverci insieme poi, era impossibile addirittura. La più giovane invece, per la dolcezza dei modi e per la bontà del cuore, era tutta il ritratto del suo babbo... e tanto bella poi, tanto bella, che non si sarebbe trovata l'eguale. E naturalmente, poiché ogni simile ama il suo simile, quella madre andava pazza per la figliuola maggiore; e sentiva per quell'altra un'avversione, una ripugnanza spaventevole. La faceva mangiare in cucina, e tutte le fatiche e i servizi di casa toccavano a lei.Fra le altre cose, bisognava che quella povera ragazza andasse due volte al giorno ad attingere acqua a una fontana distante più d'un miglio e mezzo, e ne riportasse una brocca piena.Un giorno, mentre stava appunto lì alla fonte, le apparve accanto una povera vecchia che la pregò in carità di darle da bere."Ma volentieri, nonnina mia..." rispose la bella fanciulla "aspettate; vi sciacquo la brocca...". E subito dette alla mezzina una bella risciacquata, la riempì di acqua fresca, e gliela presentò sostenendola in alto con le sue proprie mani, affinché la vecchiarella bevesse con tutto il suo comodo.Quand'ebbe bevuto, disse la nonnina: "Tu sei tanto bella, quanto buona e quanto per benino, figliuola mia, che non posso fare a meno di lasciarti un dono". Quella era una Fata, che aveva preso la forma di una povera vecchia di campagna per vedere fin dove arrivava la bontà della giovinetta. E continuò: "Ti do per dono che ad ogni parola che pronunzierai ti esca di bocca o un fiore o una pietra preziosa". "Mamma, abbi pazienza, ti domando scusa...", disse la figliuola tutta umile, e intanto che parlava le uscirono di bocca due rose, due perle e due brillanti grossi. "Ma che roba è questa!...", esclamò la madre stupefatta, "sbaglio o tu sputi perle e brillanti!... O come mai, figlia mia?...". Era la prima volta in tutta la sua vita che la chiamava così, e in tono affettuoso. La fanciulla raccontò ingenuamente quel che le era accaduto alla fontana; e durante il racconto, figuratevi i rubini e i topazi che le caddero già dalla bocca! "Oh, che fortuna...", disse la madre, "bisogna che ci mandi subito anche quest'altra. Senti, Cecchina, guarda che cosa esce dalla bocca della tua sorella quando parla. Ti piacerebbe avere anche per te lo stesso dono?... Basta che tu vada alla fonte; e se una vecchia ti chiede da bere, daglielo con buona maniera". "E non ci mancherebbe altro!...", rispose quella sbadata. "Andare alla fontana ora!". "Ti dico che tu ci vada... e subito", gridò la mamma.Brontolò, brontolò; ma brontolando prese la strada portando con sé la più bella fiasca d'argento che fosse in casa. La superbia, capite, e l'infingardaggine!... Appena arrivata alla fonte, eccoti apparire una gran signora vestita magnificamente, che le chiede un sorso d'acqua. Era la medesima Fata apparsa poco prima a quell'altra sorella; ma aveva preso l'aspetto e il vestiario di una principessa, per vedere fino a quale punto giungeva la malcreanza di quella pettegola. "O sta' a vedere...", rispose la superba, "che son venuta qui per dar da bere a voi!... Sicuro!... per abbeverare vostra Signora, non per altro!... Guardate, se avete sete, la fonte eccola lì". "Avete poca educazione, ragazza...", rispose la Fata senza adirarsi punto, "e giacché siete così sgarbata, vi do per dono che ad ogni parola pronunziata da voi vi esca di bocca un rospo o una serpe. "Appena la mammina la vide tornare da lontano, le gridò a piena gola:"Dunque, Cecchina, com'è andata?". "Non mi seccate, mamma!...", replicò la monella; e sputò due vipere e due rospacci. "O Dio!... che vedo!...", esclamò la madre. "La colpa deve essere tutta di tua sorella, ma me la pagherà...". E si mosse per picchiarla. Quella povera figliuola fuggì via di rincorsa e andò a rifugiarsi nella foresta vicina. Il figliuolo del Re che ritornava da caccia la incontrò per un viottolo, e vedendola così bella, le domandò che cosa faceva in quel luogo sola sola, e perché piangeva tanto. "La mamma...", disse lei, "m'ha mandato via di casa e mi voleva picchiare...". Il figliuolo del Re, che vide uscire da quella bocchina cinque o sei perle e altrettanti brillanti, la pregò di raccontare come mai era possibile una cosa tanto meravigliosa. E la ragazza raccontò per filo e per segno tutto quello che le era accaduto. Il Principe reale se ne innamorò subito e considerando che il dono della Fata valeva più di qualunque grossa dote che potesse avere un'altra donna, la condusse senz'altro al palazzo del Re suo padre e se la sposò. Quell'altra sorella frattanto si fece talmente odiare da tutti, che sua madre stessa la cacciò via di casa; e la disgraziata dopo aver corso invano cercando chi acconsentisse a riceverla andò a morire sul confine del bosco.

La vita è bella

Questo film è ambientato durante la Seconda guerra mondiale, nella durissima epoca nazista.
Il film tratta di una tragica storia vissuta da Guido, Dora e il figlio Giosuè.

Guido è un ebreo che si trasferisce ad Arezzo per inseguire il suo sogno di aprire una libreria, nel frattempo, però, lavora come cameriere nel ristorante dello zio. Dora, chiamata da Guido Principessa, è una maestra delle elementari. Il figlio Giosuè è un simpatico bambino che adora i carrI armati.
Il film inizia con un particolare incontro tra Guido e Dora, infatti, la donna viene punta da una vespa e cade dalla finestra di un mulino finendo tra le braccia di Guido.
I due continuano ad incontrarsi sempre in situazioni bizzarre. Guido, pur di vederla, arriva a spacciarsi per ispettore scolastico. Una sera Dora va a teatro, con dei suoi amici, ovviamente Guido la segue e, con uno stratagemma, la porta via da Rodolfo, il fidanzato del momento. I due quella sera parlano a lungo e Guido le confessa infine il proprio amore per lei.
Guido e Principessa si sposano e dal loro amore nasce il piccolo Giosuè.
Il tempo passa e l'antisemitismo raggiunge il paesino. Iniziano le prime manifestazioni di intolleranza contro gli ebrei, infatti, sulle vetrine dei negozi vengono attaccati dei cartelli con su scritto Vietato l'ingresso agli ebrei. Finché un giorno Giosuè e il padre vengono deportati nei campi di concentramento. Dora, sebbene non fosse ebrea, quindi non inserita nelle liste, decide di seguirli salendo sul treno.
Arrivati a destinazione, i soldati nazisti separano i maschi dalle femmine. Guido rimane col figlio e per proteggerlo dall'orrore, gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi e la persona che resisterà fino alla fine vincerà un bellissimo carro armato.
Le giornate nel campo di concentramento sono durissime, Guido lavora pesantemente dalla mattina alla sera mentre Giosuè rimane nascosto sotto al letto per non essere ucciso. Infatti, i bambini e gli anziani credendo di dover andare alle docce in realtà venivano portati nelle camere a gas per essere uccisi e dato che Giosuè odiava farsi la doccia si nasconde.
Una notte, all'improvviso, i soldati tedeschi abbandonano freneticamente il campo dopo aver fatto strage dei deportati rimasti. Guido è preoccupato perché non sa come sta la moglie Dora quindi decide di nascondere Giosuè in una cassetta per imbucare la posta, promettendogli di ritornare, ma mentre è alla ricerca della moglie viene scoperto e fucilato.
La guerra finisce e gli alleati liberano i campi di concentramento, a questo punto Giosuè esce dal nascondiglio e vendendo il carro armato pensa di aver vinto.
Il film si conclude con il bambino, accompagnato da un americano, che ritorna felicemente dalla madre.
Il film mi è piaciuto molto in quanto si vede il profondo amore che un padre prova per il proprio figlio. Il protagonista, infatti, cerca di non far capire al figlio ciò che stava succedendo realmente, facendogli credere che fosse tutto un gioco e che se si fosse comportato bene, seguendo tutte le regole, avrebbe vinto il premio tanto ambito.
Sebbene questo film sia molto triste, lo consiglio perché racconta di una tragedia che il tempo sta allontanando lentamente da noi, ma che bisogna ricordare per evitare possa ripetersi.

Koku

domenica 28 settembre 2008

I teatri milanesi

I teatri di Milano hanno una grande storia e possono proporre spettacoli vari e differenziati per incontrare gusti, preferenze ed età del pubblico, da commedie, opere, prose, balletti a spettacoli per bambini.
Milano è molto ricca di teatri.

Il più noto è il Teatro alla Scala, fondato nel 1776 per volontà dell’ imperatrice Maria Teresa D’Austria. Sul suo palcoscenico hanno recitato tanti illustri personaggi, tra attori, musicisti e ballerini. Questo teatro è celebre per il balletto e la scuola di danza per professionisti, di altissimo livello.

Un palcoscenico storico è quello del Piccolo Teatro, fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. La sua scuola di teatro è una delle espressioni culturali più prestigiose della città.
Molti teatri (Carcano, Elfo, ecc.) propongono spettacoli di prosa adatti a ogni genere di pubblico.

Milano offre, perciò, un ampio ventaglio di possibilità nei vari ambiti artistici: non scordiamoci del cabaret, parte della tradizione milanese, il quale mischia satira e divertimento, danza e musica, ed il teatro amatoriale, patrimonio dei classici e del teatro dialettale.
Dopo questa rapida panoramica, non ci resta che andare a teatro!

Lalla

Roger Federer

Dopo Serena Williams, è tornato anche Roger Federer; il campione svizzero ha trionfato per la quinta volta consecutiva nella finale dell'Open degli Stati Uniti battendo in tre set lo scozzese Andy Murray.
Dopo la mononucleosi che lo aveva stoppato nella semifinale dell'Open d'Australia e dopo le deludenti finali perse contro Nadal al Roland Garros e a Wimbledon, è ripresa la marcia trionfale di Federer che ha colto il suo 13° Slam e arrivando ad un solo passo dal record di Pete Sampras.
Roger Federer è il primo campione dai tempi di Bill Tilden, e quindi dal 1925, capace di vincere il torneo per cinque volte di fila ed è dunque l'unico giocatore della storia ad aver vinto per 5 volte consecutive due tornei dello slam, Wimbledon e l'Open degli Stati Uniti!
Con questo successo Federer riscatta una stagione che sarebbe stata splendida per chiunque altro, ma non certo per uno come lui abituato in meno di 5 anni a vincere 12 slam. Ora è arrivato il 13° e al prossimo Open d'Australia è previsto lo storico aggancio a Pete Sampras.


Drum





giovedì 25 settembre 2008

Compositori esordienti

Un componente dei Fuoriclasse, il nostro Writer, ha scritto una canzone Hip hop che presenterà agli Huga Flame, consolidato gruppo di Varese.


In bocca al lupo da parte di tutti noi!!!


lunedì 22 settembre 2008

I diari della motocicletta

Anche si tratta di un film del 2004, vi consiglio di vederlo perché narra la storia di un viaggio rocambolesco, di una profonda amicizia e di grandi ideali.
Regia: Walter Salles
Interpreti principali: Gael Garcia Bernal, Rodrigo De la Serna
Genere: drammatico, biografico, avventuroso

sabato 20 settembre 2008

Vasco Rossi - Albachiara (Live 1998)

Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole
sei chiara come un'alba
sei fresca come l'aria.
Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.
Ti vesti svogliatamente
non metti mai niente
che possa attirare attenzione
un particolare
solo per farti guardare.
E con la faccia pulita
cammini per strada mangiando una
mela coi libri di scuola
ti piace studiare
non te ne devi vergognare

E quando guardi con quegli occhi grandi
forse un po' troppo sinceri, sinceri
si vede quello che pensi,
quello che sogni....

Qualche volta fai pensieri strani
con una mano, una mano, ti sfiori,
tu sola dentro la stanza
e tutto il mondo fuori

Vasco: un mito per tutte le generazioni

La “rivoluzione” di Vasco Rossi, iniziata a metà degli anni ‘80, continua ancora oggi che è diventato un mito, l’eroe autentico e unico capace di guadagnarsi la complicità di una straordinaria folla di fans ai suoi concerti.
Decisamente controcorrente, Vasco irrompe nel panorama musicale nell’epoca in cui era di moda la canzone impegnata, scompigliando lo scenario musicale, riferendosi, nei testi, a temi del privato che arrivano direttamente come un pugno allo stomaco.
Primo fra tutti in Italia a sostituire la chitarra acustica con quella elettrica, il suo linguaggio è il rock e la band il suo mezzo di espressione. Poeta metropolitano, le sue canzoni sono polemiche, provocatorie e ironiche. Raccontano le piccole e grandi esperienze di vita vissuta che nessun altro, all’infuori di lui, riesce a comunicare con la stessa verità e autenticità. Ognuno vi s’identifica. Sfoghi che partono spontanei dallo ‘stomaco’ e diventano poesia da cantare. Esattamente come succede ai suoi concerti che sono un’occasione sempre attesa dal suo popolo, non solo per incontrarsi ma anche e soprattutto per riconoscersi, festeggiare, sognare, amare, provare grandi emozioni e...stare meglio insieme ad un amico vero!

Non a caso i suoi concerti richiamano sempre un numero enorme di fans, risultando poi talmente carichi di energia che il coinvolgimento risulta totale. Vasco è l’unica rockstar italiana.

La svolta decisiva è del 1990, quando in due soli concerti, realizza il record di presenze con oltre 110.000 fans (10/7 S. Siro -Milano e 11/7 Flaminio- Roma). Per la prima volta un rocker italiano sbaraglia la concorrenza degli artisti internazionali, tra i quali i Rolling Stones e Madonna. Da allora “la musica è cambiata” e, come ha scherzato una volta Vasco, “se gli stranieri vogliono venire in Italia, devono prima bussare...”.



giovedì 18 settembre 2008

Marino Moretti, Che è che vaga nell'aria?

Ecco la poesia di un poeta crepuscolare, Marino Moretti :

Ma che è che vaga nell’aria ?
Ed ecco vien di laggiù
l’eco di un canto, di più
canti, cento arie in un’aria.

Non parlare, anima mia;
prima che venga una stella
giriamo la manovella
d’un organo di Barberia.

Fai che questo tuo poeta
che vive così distante
dal mondo chieda a un passante
una piccola moneta.

Taci dunque, anima mia;
mentre che scende la sera
andiamo dove ci conduce
questo suono, andiamo via.

Scelta per noi da Dragone rosso

mercoledì 17 settembre 2008

Hancock

Spassoso e gradevole, senza pretese, un film per famiglie dove si ride più volte grazie ad una buona interpretazione di Will Smith.
La trama è un po’ debole, il film è più scorrevole nella prima parte mentre nella seconda ci sono troppe scene che “confondono” lo spettatore.
Il film si salva grazie a effetti speciali degni di nota.
Senza dubbio gli attori hanno fatto film più importanti, ma se volete passare un paio d’ore piacevoli, questo è il film che fa per voi.


Titolo: Hancock
Genere: azione
Regia: Peter Berg
Interpreti: Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman, Eddi Marsan, Jae Head, David Mattey.
Over

sabato 13 settembre 2008

Aforisma

Vivi come credi.
Fai come ti dice il cuore, ciò che vuoi,
una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Canta, ridi, balla, ama,
vivi intensamente ogni momento della tua vita,
prima che cali il sipario
e l'opera finisca senza applausi.

Charlie Chaplin


venerdì 12 settembre 2008

Ma come fa?


Ecco un nuovo giochino suggerito da Memi. Cosa ne pensate?

martedì 9 settembre 2008

Ci saranno tempi

Ci saranno tempi in cui scavalcherò il mondo con un passo,
Ci saranno tempi in cui sarò un bravissimo calciatore,
Ci saranno tempi in cui scriverò bellissime favole,
Ma quei tempi non sono ancora arrivati
E continuo a giocare

Over
La poesia di Over è stata pubblicata su Poeti per posta, Seconda rassegna di poesia postale, Rai Eri, 2005, p. 27

venerdì 5 settembre 2008

Buon inizio!

Sarà difficile riuscire, entro la fine del prossimo anno scolastico, a diventare grandi filosofi come quelli della Scuola di Atene di Raffaello, ma chissà, forse con un po' di impegno...
Ci provate tutti, vero? Io ci conto!

BUON ANNO SCOLASTICO!
PS. Troverete qualche cambiamento, ma piano piano ci si abitua a tutto.